Ipertensione e disturbi del sonno: quale legame esiste

Conosciuta meglio come “pressione alta”, l’ipertensione è una tra le malattie più diffuse nei Paesi industrializzati, tant’è che circa il 20% della popolazione adulta ne soffre.

Si parla di ipertensione quando sussiste un’elevata pressione esercitata dal sangue, pompato con forza dal cuore, sulla parete delle arterie che distribuiscono il sangue stesso nell’organismo.

In poche parole, quando la pressione arteriosa a riposo è costantemente superiore alla norma.

Nel descrivere l’ipertensione arteriosa, l’aggettivo costante è necessario perché la pressione arteriosa nel corso della giornata può subire delle variazioni, ad esempio dovute ad attività fisica, stato emotivo (ansia e stress), l’ora del giorno (di notte ad esempio la pressione è più bassa).

Le cause dell’ipertensione

Le cause che determinano l’ipertensione sono generalmente legate a fattori genetici, ad una certa predisposizione genetica alla pressione alta, oppure a certe abitudini alimentari scorrette.

Ad esempio, l’uso di eccessiva quantità di sale e caffeina, ridotto apporto di vitamina D, sovrappeso e sedentarietà possono essere causa del sorgere dell’ipertensione.

Altre volte, invece, la pressione alta sorge come conseguenza di una specifica malattia o circostanza (ipertensione secondaria), ad esempio con l’insorgere di malattie renali, cardiache, o in gravidanza.

Ipertensione e disturbi del sonno

E’ stato confermato che esiste una relazione anche tra ipertensione e disturbi del sonno. La pressione arteriosa durante il sonno in condizioni normali, tende a scendere grazie alla riduzione notturna dell’attività nervosa simpatica.

Alcune volte questo non si verifica, soprattutto in pazienti con alcune forme di ipertensione secondaria.

Quando il sonno è disturbato tanto da non permettere un corretto riposo notturno, la pressione può rimanere più elevata nelle ore notturne e determinare aumenti di pressione anche durante il giorno.